Ricerca Spirituale

Oltre IL Sogno

La funzione reintegrativa dell’attività onirica che abbiamo sviscerato fin qui è solo quella primaria: nella condizione di separazione in cui si trova gran parte dell’umanità al giorno d’oggi, il sogno pur con le sue enormi potenzialità deve svolgere il compito preliminare di fissare qualcosa che si è rotto, e non può fare altrimenti finchè la coscienza del sognatore non riacquisisca un equilibrio ed una centratura sufficienti per passare ad “altro”. Nell’individuo che abbia recuperato efficaci strumenti coscienti per la gestione della realtà ordinaria, dell’interazione tra l’interiore e l’esteriore, ecco che il sogno può diventare strumento per accedere ad opportunità di crescita superiori.
Oltre a quello che possiamo chiamare “sogno ordinario” c’è dunque una vastissima gamma di esperienze oniriche così eccezionali da discostarsi completamente dalla realtà ordinaria: pur conservandone il ricordo, con grande difficoltà riusciremmo a raccontarle ad altri.
Apprendere, trovare soluzioni creative a compiti o problemi della vita quotidiana, per sé stessi o per il proprio contesto sociale; ottenere conoscenze e nozioni altrimenti inaccessibili; diagnosticare malattie; venire a conoscenza di eventi non ancora accaduti o accaduti in luoghi lontani, o a persone lontane; visitare luoghi lontani, o su altri piani di esistenza. Senza voler etichettare ognuna di queste esperienze, vediamo come le opportunità offerte dal sogno diventino più straordinarie quanto più evolve la coscienza del sognatore e contemporaneamente divenga esso stesso strumento di crescita e apprendimento.
Il sogno iniziatico è quello che potremmo definire il livello più alto del sognare, in cui oggettività e soggettività perdono di significato e in cui il sognatore si trova in contatto con l’Universo e con entità superiori che possono offrirgli insegnamento e allenamento per la sua crescita spirituale.
Eccone un esempio:
“...mi trovavo a scalare un monte a forma perfettamente conica; attorno a me era pieno di questi monti dalla forma particolare, e altre persone si trovavano a scalare questi monti. Il cielo era di un color arancio intenso ed uniforme, senza sole e senza nuvole. Ad un certo punto arrivo in una nicchia con il suolo in piano, e vi trovo seduto, a gambe incrociate, Gesù Cristo. Mi guardava con sguardo benevolo ed immensamente sereno. Osservandolo bene, vedo che era vestito di stracci, sporco e maleodorante. Apre le braccia chiedendomi silenziosamente di abbracciarlo, ma contemporaneamente urina e defeca, sporcandosi ulteriormente e insozzando il terrendo attorno a sé. Mi trovo combattuto tra il ribrezzo ed il desiderio di ricambiare l’abbraccio di un essere che, a prescindere dal mio orientamento religioso, ritengo superiore e per il quale provo un sentimento profondo di benevolenza e rispetto.
Alla fine decido di ignorare il ribrezzo e ricambio l’abbraccio. Abbracciandolo sopraggiunge in me uno stato di indescrivibile pace e soddisfazione, oserei dire di amore. Mentre mi abbraccia mi dice –ora tutte le tue pene sono risolte-”.
E’ chiaro come un sogno di questo tipo poco si offra ad un’interpretazione come quella adatta ai sogni ordinari. Ciò che è importante in un’esperienza simile è ciò che effettivamente è accaduto nell’interiorità del sognatore, è il seme che è stato piantato e che trascende quello che un approccio razionale può estrapolare.
Lo stato di coscienza che sopraggiunge nel sonno è una porta di accesso ad un universo libero dalle leggi in cui siamo incatenati da svegli.

BIBLIOGRAFIA
  • C.G. Jung, L’uomo e i suoi simboli, TEA
  • Stefano de Camillis, Il linguaggio dei sogni – comprendere i sogni per incontrare se stessi, Edizioni Magi
  • Kripper, Bogzaran, Percia de Carvalho, Sogni straordinari, Astrolabio
  • Alejandro Jodorowsky, La danza della realtà, Feltrinelli
 
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