Cultura Esoterica

Metafisica

Quello che noi viviamo, vediamo, tocchiamo, la partecipazione alla nostra realtà, a tutto ciò che ci circonda, non è la realtà o, per lo meno, non è tutta la realtà.
É una delle sue possibili espressioni. Quindi non è tutta la “realtà delle forme” esistente, ma è semplicemente una delle possibili manifestazioni di quel mondo che noi chiamiamo “mondo delle forme”, della realtà universale nella quale viviamo, nella quale siamo inseriti.
La “nostra” realtà è un vero e proprio contratto tra i nostri sensi e le leggi costituenti l’universo tutto.
Noi non viviamo nella Realtà, nel suo senso assoluto, bensì viviamo in una delle possibili espressioni dell’esistenza, in una delle possibili espressioni del mondo, filtrata dai nostri sensi e dalle nostre logiche. Viviamo in un circuito sensoriale ristretto.
Difatto, la Realtà è molto più complessa, articolata, ampia, di quanto noi possiamo supporre vivendo solo in una delle sue porzioni, in una delle sue possibili manifestazioni.

 

Ufologia

L’universo é un prodotto della nostra coscienza ed una proiezione dei nostri sensi: siamo un tutt’uno con l’Assoluto che, per qualche ragione, si articola in diverse frequenze di energia e di coscienza che entrano tra loro in relazione creando, nel nostro caso, un’immagine apparentemente tridimensionale orientata in un tempo unidirezionale che costituisce il nostro piano di esistenza. Siamo in pratica chiusi all’interno di un circuito sensoriale, per cui finché non impariamo a controllare questo circuito non possiamo avere la certezza assoluta che le cose siano come crediamo che siano, anche se, vibrando sulle stesse frequenze, abbiamo la sensazione della fisicitá. Ma solo a paritá di piano. La fisica esoterica spiega come la Magia sia la scienza multidimensionale della realtá e quindi la matematica per muoversi su piani diversi, della Realtá e della Coscienza (che sono poi la stessa cosa), ma sempre stando attenti a non pensare di poter applicare criteri propri di un piano ad un piano diverso. Per cui fino a che punto c’é una oggettivitá in ció che noi consideriamo materiale?

 

 
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